ATTENZIONE!

Non tutto lo zucchero è dolce come sembra

La filiera dello zucchero rimanda sin dalle sue origini a dure condizioni di lavoro, sfruttamento, abusi e violazione di diritti.

Braccianti agricoli pagati a cottimo, orari di lavoro disumani che spesso superano le 12 ore giornaliere, assenza pressoché totale delle minime misure di sicurezza. Il ricorso alle monocolture e l’uso irresponsabile di prodotti chimici impattano pesantemente sull’ambiente.

Un mercato per niente dolce

Lo zucchero è uno dei beni di consumo quotidiano più richiesti e diffusi al mondo. Il consumo al momento si aggira intorno ai 25 kg annui pro capite. In Italia ne consumiamo 7 kg all’anno a persona. L’America Latina assorbe più del 75% della produzione mondiale, tra cui spiccano Paraguay, Brasile e Argentina. Una produzione che coinvolge milioni e milioni di lavoratori nel mondo e centinaia di migliaia di ettari coltivati. Condizioni di lavoro disumane, assenza di sindacati e tutele contrattuali, un impatto estremamente negative sull’ambiente.

Perché scegliere lo zucchero del
Commercio Equo e Solidale?

• Paga un prezzo equo ai produttori
• Fornisce ai produttori un prefinanziamento per sostenere i costi di produzione
• Garantisce l’accesso dei produttori al mercato e continuità nelle relazioni commerciali
• Favorisce l’importazione diretta evitando forme di intermediazione speculativa
• Assicura trasparenza e responsabilità in tutte le fasi del processo

Perché scegliere lo zucchero del
Commercio Equo e Solidale?

• Investe i guadagni in progetti di sviluppo sociale nelle comunità dei produttori
• Assicura il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’infanzia
• Predilige una produzione biologica e sostenibile, a bassa meccanizzazione per un minor impatto sul suolo, con un’impronta di carbonio quasi nulla.

Fonti: ManiTese, Altromercato, FAO